Luogo
Via dei Farnesi, 83 – Roma
Data
2005
Committente
RHL Architettura S.r.l.
Tipologia D'Intervento
Progetto di consolidamento statico.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Intervento di consolidamento e restauro dell’Università Pontificia della Santa Croce – Piazza dell’Apollinare
ll complesso è costituito da due corpi di fabbrica apparentemente autonomi costituiti rispettivamente dall’edificio a corte del palazzo e dalla Basilica di Sant’Apollinare di costruzione risalente presumibilmente allo stesso periodo; gli ingressi principali dei due corpi sono autonomi ed entrambi situati su Piazza Sant’Apollinare.
Ai piani più bassi le strutture hanno una configurazione unitaria che si separa in corrispondenza del terzo piano del palazzo: il lato della corte adiacente alla chiesa si ferma a questo livello, mentre la basilica si innalza oltre l’imposta della volta interna con un ulteriore livello accessibile dall’interno del palazzo. Il Palazzo ha dimensioni 40×54,7 metri circa, un cortile interno di 15,65×20,9 metri: la pianta rettangolare si articola intorno al cortile secondo la configurazione caratteristica della tipologia a corte, con larghezza pari a circa 15metri. La struttura portante risulta piuttosto regolare ed è costituita da due ordini concentrici di mura portanti su cui sono impostati i 7 livelli dell’edificio. Le due campate che determinano la configurazione della struttura del palazzo sono di luce diversa: quella più interna, che affaccia sul cortile, ha una luce costante pari a circa 5metri; la campata più esterna invece è variabile sui quattro lati: su Piazza Sant’Apollinare e su Piazza delle Cinque Lune è di luce pari a 9 m circa; verso Piazza Sant’Agostino è pari a circa 10 m. La natura e la tipologia delle murature è uniforme e del tipo detto “alla romana”, costituita da tufo e ricorsi in mattoni zoccoli. Ai livelli inferiori gli orizzontamenti sono realizzati per la maggior parte su volte. Anche la struttura della Basilica presenta le stesse caratteristiche del palazzo.
Per comodità di lettura, si riportano alcune considerazioni di carattere sintetico che individuano i criteri adottati.
– Consolidamento dei solai. I solai sono stati adeguati alla normativa vigente. La realizzazione di questi diaframmi rigidi è stata convenientemente sfruttata per instaurare un comportamento scatolare della struttura del complesso. I getti in calcestruzzo sono stati collegati alle murature perimetrali per mezzo di perforazioni armate che garantiscano una portanza certificata.
– Consolidamento murature. Si è reso necessario procedere a reintegrare la portanza delle murature esistenti per mezzo di iniezione di miscele leganti a base di calce idraulica. Ove necessario si è proceduto alla miscelazione della calce con pozzolana superventilata o polvere di laterizio.
– Consolidamento coperture. L’intervento è consistito nel risanare e consolidare la struttura lignea esistente e garantire, allo stesso tempo, che la copertura avesse una resistenza al fuoco adeguata realizzando ove necessario una struttura collaborante in legno e soletta in cls resi solidali da adeguati connettori in acciaio ovvero provvedendo alla sostituzione della struttura con legno lamellare.
– Sostituzione solai in legno. Si era prevista la rimozione della struttura lignea esistente, delle travi principali, degli arcarecci e del tavolato e la successiva sostituzione con solai con struttura d’acciaio, profilati e lamiera grecata e successivo getto di calcestruzzo con inserimento di rete elettrosaldata, collegato alle murature perimetrali per mezzo di perforazioni armate che garantiscono una portanza certa.
Gli interventi sulla muratura cuci-scuci sono stati finalizzati a ripristinare l’originaria continuità strutturale degli elementi murari degradati mediante una graduale sostituzione. Si è provveduto, delimitata la parte di muratura da sostituire, ad individuare le zone dei successivi interventi alternandoli in modo da potere sempre disporre di un quantitativo sufficiente di muratura resistente. Si è aperta una breccia nella prima zona d’intervento ricostruendo la porzione demolita con muratura di mattoni pieni e malta magra di cemento, ammorsando da una parte la nuova struttura con la vecchia muratura resistente e dall’altra parte lasciando le ammorsature libere di ricevere la successiva muratura di sostituzione. Il ripristino, poi, della continuità strutturale della muratura è stato realizzato mediante iniezioni o colaggi di miscele fluide di malta a base di latte di calce e pozzolana vagliata e ventilata o altre miscele indicate. In presenza di piccole lacune o mancanze limitate a pochi elementi si è provveduto all’integrazione con materiale di recupero. Per ciò che riguarda, invece, l’intervento di consolidamento del tetto è stato previsto la chiusura delle lesioni per ripristinare la continuità della sezione lignea delle travi. Sono state effettuate delle iniezioni di resine epossidiche a bassa pressione finalizzate a consolidare le strutture lignee in profondità. Nei casi, poi, in cui vi erano porzioni di sezioni ammalorate e delle quali si è ritenuto necessaria la sostituzione, si è proceduto alla reintegrazione parziale della sezione per mezzo di legname stagionato. Si è proceduto poi alla realizzazione della sede del nuovo materiale attraverso il taglio della parte ammalorata. Il taglio è stato realizzato in modo regolare realizzando ove possibile forme a coda di rondine o comunque tali da garantire l’incastro delle due parti. La sede realizzata è stata pulita accuratamente da polvere e residui di qualunque genere e preparata con spalmatura di collante epossidico. Una volta solidarizzate le due parti si è proceduto con la realizzazione di perforazioni armate con barre di vetroresina in modo tale da rendere completamente solidali le due parti. Una volta completate le lavorazioni si è proceduto alla fasciatura dell’inserto con fascette metalliche tipo Band-it. Nella determinazione degli interventi di consolidamento previsti si è cercato di ripristinare il comportamento “scatolare” dell’insieme della struttura dell’intero edificio. Un buon collegamento a livello dei solai garantisce infatti che la fabbrica nel suo complesso sia in grado di sopportare con elevati margini di sicurezza le sollecitazioni alle quali normalmente è sottoposta.